La poesia La ginestra di Giacomo Leopardi è introdotta da un'epigrafe che cita il Vangelo di Giovanni 3, 19: καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς (“E gli uomini desiderarono di più le tenebre che la luce”). Mentre la relazione tra l’epigrafe e il poema stesso è stata ampiamente oggetto d’indagine, non è stata prestata attenzione a una sorprendente somiglianza tra le parole di Giovanni e una frase inclusa nella drammatica descrizione della catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. nell’opera dello storico Cassio Dione (LXVI, 21-24), secondo la quale un improvviso passaggio dalla luce alle tenebre fu prodotto dall'enorme nube di cenere che si alzò dal vulcano e si diffuse nel cielo. Il racconto di Dione dell'eruzione è costantemente menzionato nelle opere sul Vesuvio della prima età moderna che sembra siano state consultate da Leopardi, il quale, come è noto, pone il vulcano e la sua attività al centro de La ginestra; l'opera di Dione era d’altra parte ben nota a Leopardi, che l’aveva letta attraverso l'edizione critica di Reimar del 1750-52, come testimoniano diversi passi del suo Zibaldone e di altre opere. Analizzando il passo di Dio e la sua ricezione, ci proponiamo di concludere, anche se solo in via congetturale, che la lettura della pagina di Cassio Dione sul Vesuvio possa aver evocato in Leopardi il ricordo della frase di Giovanni, sia per le affinità stilistiche sia per il tono “apocalittico” che accomuna i due passi.

Leopardi, Cassio Dione e l'epigrafe giovannea della Ginestra / Miletti, Lorenzo. - In: QUADERNI DI STORIA. - ISSN 0391-6936. - 96:settembre 2022(2022), pp. 141-156.

Leopardi, Cassio Dione e l'epigrafe giovannea della Ginestra

Lorenzo Miletti
2022

Abstract

La poesia La ginestra di Giacomo Leopardi è introdotta da un'epigrafe che cita il Vangelo di Giovanni 3, 19: καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς (“E gli uomini desiderarono di più le tenebre che la luce”). Mentre la relazione tra l’epigrafe e il poema stesso è stata ampiamente oggetto d’indagine, non è stata prestata attenzione a una sorprendente somiglianza tra le parole di Giovanni e una frase inclusa nella drammatica descrizione della catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. nell’opera dello storico Cassio Dione (LXVI, 21-24), secondo la quale un improvviso passaggio dalla luce alle tenebre fu prodotto dall'enorme nube di cenere che si alzò dal vulcano e si diffuse nel cielo. Il racconto di Dione dell'eruzione è costantemente menzionato nelle opere sul Vesuvio della prima età moderna che sembra siano state consultate da Leopardi, il quale, come è noto, pone il vulcano e la sua attività al centro de La ginestra; l'opera di Dione era d’altra parte ben nota a Leopardi, che l’aveva letta attraverso l'edizione critica di Reimar del 1750-52, come testimoniano diversi passi del suo Zibaldone e di altre opere. Analizzando il passo di Dio e la sua ricezione, ci proponiamo di concludere, anche se solo in via congetturale, che la lettura della pagina di Cassio Dione sul Vesuvio possa aver evocato in Leopardi il ricordo della frase di Giovanni, sia per le affinità stilistiche sia per il tono “apocalittico” che accomuna i due passi.
2022
Leopardi, Cassio Dione e l'epigrafe giovannea della Ginestra / Miletti, Lorenzo. - In: QUADERNI DI STORIA. - ISSN 0391-6936. - 96:settembre 2022(2022), pp. 141-156.
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