Once the notions, albeit controversial, of gratuity and liberality are clarified, the preliminary contract of donation is reconstructed - always declared null and void in case law, as a "coercion to perform", which would contrast with the requirement of spontaneity, typical of the act of liberality - as a obligatory donation of giving (pursuant to art. 769, last clause, Civil Code). The structural and, above all, functional differences, which are also evident from the perspective of the minimum effective unity, between the contract of donation and the so-called "remissione con funzione di liberalità" lead to doubts as to whether a third type of donation, defined as "releasing", can be found in Italian law, by way of interpretation, which can be directly ascribed to art. 769 of the Civil Code rather than to the non-donative liberalities referred to in art. 809 of the Civil Code. In the obligatory donation of giving the element of spontaneity must exist at the time and in function of the assumption of the promise to donate, which is followed by an act of non-donative transfer performance, because it is due. In the event of non-performance of the obligation to contract on the part of the donor or any of the donees, the non-performing party may certainly obtain a judgement (pursuant to Art. 2932 of the Civil Code) that produces the effects of the unfinished contract. Only the promise of donation will have to observe, under penalty of nullity, the rigour of the solemn legal form, not per relationem under Art. 1351 as a preliminary, but under Art. 782 as a (final) obligatory donation. On the contrary, the subsequent deed of transfer, as a mere modus adquirendi, will have to observe the ordinary prescribed form and, therefore, the written form under Art. 1350 only in the case of real property transfers. Chiarite le nozioni, pur controverse, di gratuità e di liberalità, si ricostruisce il contratto preliminare di donazione - dichiarato sempre nullo in giurisprudenza, quale «coazione all’adempimento», che contrasterebbe con il requisito della spontaneità, tipico dell’atto di liberalità – come donazione obbligatoria di dare (ai sensi dell’art. 769, ult. inciso, c.c.). Le differenze strutturali e soprattutto funzionali, evidenti anche sotto il profilo della minima unità effettuale, tra il contratto di donazione e la c.d. “remissione con funzione di liberalità” inducono a dubitare che nel diritto italiano possa essere rinvenuto, in via d’interpretazione, un terzo tipo di donazione, definita “liberatoria”, riconducibile direttamente all’art. 769 c.c. piuttosto che alle liberalità non donative di cui all’art. 809 c.c. Nella donazione obbligatoria di dare il dato della spontaneità deve sussistere al momento ed in funzione dell’assunzione della promessa di donare, la quale è seguita da un atto di adempimento traslativo non donativo, perché dovuto. E in caso di inadempimento dell’obbligo a contrarre da parte del donante o di alcuno dei donatari, la parte non inadempiente potrà senz’altro ottenere la sentenza (ex art. 2932 c.c.) che produca gli effetti del contratto non concluso. Soltanto la promessa di donazione dovrà osservare, sotto pena di nullità, il rigore della forma legale solenne, non già per relationem ex art. 1351 in quanto preliminare, ma ex art. 782 in quanto donazione (definitiva) obbligatoria. Al contrario, il successivo atto traslativo, in quanto mero modus adquirendi, dovrà osservare la forma ordinariamente prescritta e, quindi, quella scritta ex art 1350 soltanto in caso di trasferimenti immobiliari.

DONAZIONE OBBLIGATORIA DI DARE E ADEMPIMENTO TRASLATIVO / PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, Antonino. - In: ANNALI DELLA FACOLTÀ GIURIDICA. - ISSN 2281-3063. - XIII:(2024), pp. 1-20.

DONAZIONE OBBLIGATORIA DI DARE E ADEMPIMENTO TRASLATIVO

PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, ANTONINO
2024

Abstract

Once the notions, albeit controversial, of gratuity and liberality are clarified, the preliminary contract of donation is reconstructed - always declared null and void in case law, as a "coercion to perform", which would contrast with the requirement of spontaneity, typical of the act of liberality - as a obligatory donation of giving (pursuant to art. 769, last clause, Civil Code). The structural and, above all, functional differences, which are also evident from the perspective of the minimum effective unity, between the contract of donation and the so-called "remissione con funzione di liberalità" lead to doubts as to whether a third type of donation, defined as "releasing", can be found in Italian law, by way of interpretation, which can be directly ascribed to art. 769 of the Civil Code rather than to the non-donative liberalities referred to in art. 809 of the Civil Code. In the obligatory donation of giving the element of spontaneity must exist at the time and in function of the assumption of the promise to donate, which is followed by an act of non-donative transfer performance, because it is due. In the event of non-performance of the obligation to contract on the part of the donor or any of the donees, the non-performing party may certainly obtain a judgement (pursuant to Art. 2932 of the Civil Code) that produces the effects of the unfinished contract. Only the promise of donation will have to observe, under penalty of nullity, the rigour of the solemn legal form, not per relationem under Art. 1351 as a preliminary, but under Art. 782 as a (final) obligatory donation. On the contrary, the subsequent deed of transfer, as a mere modus adquirendi, will have to observe the ordinary prescribed form and, therefore, the written form under Art. 1350 only in the case of real property transfers. Chiarite le nozioni, pur controverse, di gratuità e di liberalità, si ricostruisce il contratto preliminare di donazione - dichiarato sempre nullo in giurisprudenza, quale «coazione all’adempimento», che contrasterebbe con il requisito della spontaneità, tipico dell’atto di liberalità – come donazione obbligatoria di dare (ai sensi dell’art. 769, ult. inciso, c.c.). Le differenze strutturali e soprattutto funzionali, evidenti anche sotto il profilo della minima unità effettuale, tra il contratto di donazione e la c.d. “remissione con funzione di liberalità” inducono a dubitare che nel diritto italiano possa essere rinvenuto, in via d’interpretazione, un terzo tipo di donazione, definita “liberatoria”, riconducibile direttamente all’art. 769 c.c. piuttosto che alle liberalità non donative di cui all’art. 809 c.c. Nella donazione obbligatoria di dare il dato della spontaneità deve sussistere al momento ed in funzione dell’assunzione della promessa di donare, la quale è seguita da un atto di adempimento traslativo non donativo, perché dovuto. E in caso di inadempimento dell’obbligo a contrarre da parte del donante o di alcuno dei donatari, la parte non inadempiente potrà senz’altro ottenere la sentenza (ex art. 2932 c.c.) che produca gli effetti del contratto non concluso. Soltanto la promessa di donazione dovrà osservare, sotto pena di nullità, il rigore della forma legale solenne, non già per relationem ex art. 1351 in quanto preliminare, ma ex art. 782 in quanto donazione (definitiva) obbligatoria. Al contrario, il successivo atto traslativo, in quanto mero modus adquirendi, dovrà osservare la forma ordinariamente prescritta e, quindi, quella scritta ex art 1350 soltanto in caso di trasferimenti immobiliari.
2024
DONAZIONE OBBLIGATORIA DI DARE E ADEMPIMENTO TRASLATIVO / PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, Antonino. - In: ANNALI DELLA FACOLTÀ GIURIDICA. - ISSN 2281-3063. - XIII:(2024), pp. 1-20.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/958765
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