Il carme 1,3 è una praefatio in versi recitata in occasione dell’ingresso nell’auditorium mi lanese del retore Deuterio di due giovani rimasti anonimi, nipoti di un tal Proculo, celebrato da Ennodio come un poeta eccelso. Partendo dall’intuizione di Jacques Sirmond, che ricollegava questa figura di versi ficatore a quello celebrato da Sidonio Apollinare nell’epist. 9,15, il lavoro si propone di indagare il genere letterario impiegato (non una praefatio in prosa, come era d’uso per questi discorsi di presentazione, ma in versi, in omaggio a Proculo), l’identità del poeta e dei suoi familiari, la possibile collocazione cronologica del testo (aprile del 507). Si fornisce di seguito una traduzione del testo secondo l’edizione Vogel e un commento, dal quale traspaiono i richiami classici e biblici, che si intersecano secondo lo stile prezioso ti pico di Ennodio. La tripartizione del carme, la celebrazione di Proculo e i richiami mitologici sembrano infine suggerire una filiazione dallo schema dell’epinicio pindarico, recuperato per il tramite della lirica oraziana.
La Praefatio nepotibus Proculi dicta sub die XV. Kal. Mai. di Ennodio (carm. 1,3 = 262 Vogel) / DI RIENZO, D. - In: BOLLETTINO DI STUDI LATINI. - ISSN 0006-6583. - 52:1(2022), pp. 70-88.
La Praefatio nepotibus Proculi dicta sub die XV. Kal. Mai. di Ennodio (carm. 1,3 = 262 Vogel)
DI RIENZO D
2022
Abstract
Il carme 1,3 è una praefatio in versi recitata in occasione dell’ingresso nell’auditorium mi lanese del retore Deuterio di due giovani rimasti anonimi, nipoti di un tal Proculo, celebrato da Ennodio come un poeta eccelso. Partendo dall’intuizione di Jacques Sirmond, che ricollegava questa figura di versi ficatore a quello celebrato da Sidonio Apollinare nell’epist. 9,15, il lavoro si propone di indagare il genere letterario impiegato (non una praefatio in prosa, come era d’uso per questi discorsi di presentazione, ma in versi, in omaggio a Proculo), l’identità del poeta e dei suoi familiari, la possibile collocazione cronologica del testo (aprile del 507). Si fornisce di seguito una traduzione del testo secondo l’edizione Vogel e un commento, dal quale traspaiono i richiami classici e biblici, che si intersecano secondo lo stile prezioso ti pico di Ennodio. La tripartizione del carme, la celebrazione di Proculo e i richiami mitologici sembrano infine suggerire una filiazione dallo schema dell’epinicio pindarico, recuperato per il tramite della lirica oraziana.File | Dimensione | Formato | |
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