Obiettivo della presente ricerca è stato quello di interpretare la risposta al trattamento superovulatorio della manza di razza Piemontese in funzione del comportamento di alcuni ormoni interessanti il momento riproduttivo, cercando di individuare un 'modello' di profilo ormonale da utilizzare come mezzo di screening preventivo delle potenziali donatrici ai fini dell'ottimizzazione dell'efficienza della tecnica del trasferimento embrionale. Sono stati effettuati 2 cicli di superovulazione (5. e 6.): il 5. ha interessato 3 donatrici e 6 riceventi; il 6. 2 donatrici e 6 riceventi. Il protocollo sperimentale seguito prevedeva la somministrazione di 32 Unità di FSHp, cosí ripartite: 10, 12, 6 e 4 Unità rispettivamente nel 1., nel 2., nel 3. e nel 4. giorno della fase di superovulazione. A partire dal giorno precedente l'inizio del trattamento superovulatorio fino al giorno del flushing, da ogni donatrice sono stati prelevati campioni di sangue a cadenza giornaliera (ore 9) per il dosaggio, mediante metodo radioimmunologico (RIA), del progesterone, dell'estradiolo, dell'FSH (limitatamente al 6. ciclo) e dell'LH. Ai fini della determinazione del livello ematico di quest'ultimo ormone, a partire dalla 28. e fino alla 76. ora dopo il trattamento luteolitico (13. giorno), i prelievi di sangue sono stati effettuati ogni 3 ore. Mettendo in relazione i risultati relativi alla risposta ovarica con le indicazioni desumibili dal profilo ormonale, è stato evidenziato che: (a) le donatrici con un profilo ormonale considerabile 'normale' hanno fornito una sufficiente risposta ovarica alla stimolazione superovulatoria (b) lo squilibrio tra i tempi di increzione dei vari ormoni e la deviazione dal profilo ritenuto 'fisiologico' comportano, inevitabilmente, una risposta insoddisfacente (c) relativamente alla progesteronemia, contrariamente a quanto osservato per gli altri ormoni esaminati, in termini di risposta al trattamento superovulatorio, non sarebbe tanto importante che l'ormone raggiunga un livello ematico elevato, quanto che rispetti un andamento il piú possibile sovrapponibile a quello 'fisiologico' (d) in alcuni casi, la non perfetta sincronia fra il picco dell'LH e quello dell'estadiolo e/o il picco dell'LH eccessivamente basso sarebbero da ritenere la causa della compromissione dell'efficienza di raccolta degli embrioni, sebbene sia stata registrata un'adeguata reazione allo stimolo superovulatorio (e) la variabilità di risposta delle donatrici al trattamento di superovulazione risulta notevolmente elevata, sia entro che fra i cicli (f) il livello ematico del progesterone sarebbe correlato negativamente a quello dell'estradiolo e dell'LH, mentre esisterebbe una relazione positiva tra estradiolo e LH. Sulla base dei risultati ottenuti, non si è avuta conferma di alcune relazioni individuate da altri Autori nei bovini da latte e, in particolare, di quella tra tasso ematico di progesterone e numero di corpi lutei e di embrioni rispettivamente osservati e raccolti nel giorno del flushing.

Impiego della manza di razza Piemontese per la produzione di embrioni. II. Indicatori ormonali / Grasso, Fernando; Cappuccio, A.; D'Occhio, M. C.; LEVERONI CALVI, S.; Montemurro, N.; Palazzo, M.; Matassino, D.. - In: PRODUZIONE ANIMALE. - ISSN 0033-0000. - STAMPA. - 5, III serie:(1992), pp. 85-99.

Impiego della manza di razza Piemontese per la produzione di embrioni. II. Indicatori ormonali

GRASSO, FERNANDO;
1992

Abstract

Obiettivo della presente ricerca è stato quello di interpretare la risposta al trattamento superovulatorio della manza di razza Piemontese in funzione del comportamento di alcuni ormoni interessanti il momento riproduttivo, cercando di individuare un 'modello' di profilo ormonale da utilizzare come mezzo di screening preventivo delle potenziali donatrici ai fini dell'ottimizzazione dell'efficienza della tecnica del trasferimento embrionale. Sono stati effettuati 2 cicli di superovulazione (5. e 6.): il 5. ha interessato 3 donatrici e 6 riceventi; il 6. 2 donatrici e 6 riceventi. Il protocollo sperimentale seguito prevedeva la somministrazione di 32 Unità di FSHp, cosí ripartite: 10, 12, 6 e 4 Unità rispettivamente nel 1., nel 2., nel 3. e nel 4. giorno della fase di superovulazione. A partire dal giorno precedente l'inizio del trattamento superovulatorio fino al giorno del flushing, da ogni donatrice sono stati prelevati campioni di sangue a cadenza giornaliera (ore 9) per il dosaggio, mediante metodo radioimmunologico (RIA), del progesterone, dell'estradiolo, dell'FSH (limitatamente al 6. ciclo) e dell'LH. Ai fini della determinazione del livello ematico di quest'ultimo ormone, a partire dalla 28. e fino alla 76. ora dopo il trattamento luteolitico (13. giorno), i prelievi di sangue sono stati effettuati ogni 3 ore. Mettendo in relazione i risultati relativi alla risposta ovarica con le indicazioni desumibili dal profilo ormonale, è stato evidenziato che: (a) le donatrici con un profilo ormonale considerabile 'normale' hanno fornito una sufficiente risposta ovarica alla stimolazione superovulatoria (b) lo squilibrio tra i tempi di increzione dei vari ormoni e la deviazione dal profilo ritenuto 'fisiologico' comportano, inevitabilmente, una risposta insoddisfacente (c) relativamente alla progesteronemia, contrariamente a quanto osservato per gli altri ormoni esaminati, in termini di risposta al trattamento superovulatorio, non sarebbe tanto importante che l'ormone raggiunga un livello ematico elevato, quanto che rispetti un andamento il piú possibile sovrapponibile a quello 'fisiologico' (d) in alcuni casi, la non perfetta sincronia fra il picco dell'LH e quello dell'estadiolo e/o il picco dell'LH eccessivamente basso sarebbero da ritenere la causa della compromissione dell'efficienza di raccolta degli embrioni, sebbene sia stata registrata un'adeguata reazione allo stimolo superovulatorio (e) la variabilità di risposta delle donatrici al trattamento di superovulazione risulta notevolmente elevata, sia entro che fra i cicli (f) il livello ematico del progesterone sarebbe correlato negativamente a quello dell'estradiolo e dell'LH, mentre esisterebbe una relazione positiva tra estradiolo e LH. Sulla base dei risultati ottenuti, non si è avuta conferma di alcune relazioni individuate da altri Autori nei bovini da latte e, in particolare, di quella tra tasso ematico di progesterone e numero di corpi lutei e di embrioni rispettivamente osservati e raccolti nel giorno del flushing.
1992
Impiego della manza di razza Piemontese per la produzione di embrioni. II. Indicatori ormonali / Grasso, Fernando; Cappuccio, A.; D'Occhio, M. C.; LEVERONI CALVI, S.; Montemurro, N.; Palazzo, M.; Matassino, D.. - In: PRODUZIONE ANIMALE. - ISSN 0033-0000. - STAMPA. - 5, III serie:(1992), pp. 85-99.
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