La maggior parte delle persone tende ad esplorare lo spazio cominciando da sinistra, tendenza che può essere osservata anche in compiti di cancellazione e di bisezione di linee. Questo bias spaziale è conosciuto col termine pseudoneglect, fenomeno che viene modulato sia da fattori biologici che culturali. I classici test carta e matita per la valutazione clinica della cognizione spaziale mostrano forti limiti ecologici e di sensibilità. Recentemente, è stata sviluppata una versione migliorata e potenziata del Baking Tray Task (BTT), che si basa su E-TAN, una piattaforma digitale che supporta le interfacce tangibili. L’E-BTT, questo il nome della nuova versione, si propone di indagare i comportamenti visuospaziali nello spazio prossimale in modo ecologico ed attraverso una raccolta dati più precisa ed informativa. Data l’evidenza in letteratura di un effetto del compito sullo pseudoneglect, lo scopo del presente studio si pone di esplorare il comportamento spaziale nello spazio peripersonale in un campione di studenti universitari tra i 18 e i 26 anni attraverso la somministrazione di diversi compiti visuospaziali, utilizzando strumenti tangibili, come l’E-BTT, e digitali basati su dispositivi touch-sensitive, come il compito di cancellazione, di bisezione di linee e il labirinto radiale nella versione digitalizzata. Sono state rilevate forme di pseudoneglect, fatta eccezione per il labirinto radiale, in tutti i compiti esaminati sebbene non ci siano correlazioni significative tra di essi. Ciò potrebbe essere legato a differenze intrinseche nei compiti, a relazioni non lineari o a specifiche asimmetrie anatomiche. I risultati di una analisi dei cluster sembrano suggerire queste due ultime ipotesi, riportando un quadro di più complesso per i compiti visuospaziali.
Valutazione dello pseudoneglect mediante strumenti tangibili e digitali / Somma, Federica; Argiuolo, Antonietta; Cerrato, Antonio; Ponticorvo, Michela; Mandolesi, Laura; Miglino, Orazio; Bartolomeo, Paolo; Gigliotta, Onofrio. - In: SISTEMI INTELLIGENTI. - ISSN 1120-9550. - 3(2020), pp. 533-549. [10.1422/99075]
Valutazione dello pseudoneglect mediante strumenti tangibili e digitali
FEDERICA SOMMAPrimo
Membro del Collaboration Group
;ANTONIETTA ARGIUOLOMembro del Collaboration Group
;ANTONIO CERRATOMembro del Collaboration Group
;MICHELA PONTICORVOMembro del Collaboration Group
;LAURA MANDOLESIMembro del Collaboration Group
;ORAZIO MIGLINOMembro del Collaboration Group
;ONOFRIO GIGLIOTTA
Ultimo
Supervision
2020
Abstract
La maggior parte delle persone tende ad esplorare lo spazio cominciando da sinistra, tendenza che può essere osservata anche in compiti di cancellazione e di bisezione di linee. Questo bias spaziale è conosciuto col termine pseudoneglect, fenomeno che viene modulato sia da fattori biologici che culturali. I classici test carta e matita per la valutazione clinica della cognizione spaziale mostrano forti limiti ecologici e di sensibilità. Recentemente, è stata sviluppata una versione migliorata e potenziata del Baking Tray Task (BTT), che si basa su E-TAN, una piattaforma digitale che supporta le interfacce tangibili. L’E-BTT, questo il nome della nuova versione, si propone di indagare i comportamenti visuospaziali nello spazio prossimale in modo ecologico ed attraverso una raccolta dati più precisa ed informativa. Data l’evidenza in letteratura di un effetto del compito sullo pseudoneglect, lo scopo del presente studio si pone di esplorare il comportamento spaziale nello spazio peripersonale in un campione di studenti universitari tra i 18 e i 26 anni attraverso la somministrazione di diversi compiti visuospaziali, utilizzando strumenti tangibili, come l’E-BTT, e digitali basati su dispositivi touch-sensitive, come il compito di cancellazione, di bisezione di linee e il labirinto radiale nella versione digitalizzata. Sono state rilevate forme di pseudoneglect, fatta eccezione per il labirinto radiale, in tutti i compiti esaminati sebbene non ci siano correlazioni significative tra di essi. Ciò potrebbe essere legato a differenze intrinseche nei compiti, a relazioni non lineari o a specifiche asimmetrie anatomiche. I risultati di una analisi dei cluster sembrano suggerire queste due ultime ipotesi, riportando un quadro di più complesso per i compiti visuospaziali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.