L’industria creativa è diventata negli ultimi anni una delle aree di maggior interesse nel campo degli studi di economia e di management, oltre a conquistare uno spazio centrale nella discussione politica. Come confermano le prime analisi comparate, le attività di produzione culturale e creativa ricoprono un ruolo sempre più rilevante all’interno del si- stema economico di un paese, di una regione, di una città. I governi di molti paesi europei, nel Regno Unito come in Danimarca, in Francia come nei Paesi Bassi, hanno definito modelli di intervento e meccanismi di policy volti a rafforzare l’economia creativa, nella convinzione dell’impulso decisivo che essa è in grado di fornire alla crescita economica, allo sviluppo dell’occupazione, alla competitività. Tuttavia, uno dei temi fondamentali – le strategie di innovazione e i processi innovativi nelle imprese creative – è rimasto a lungo nell’ombra e sembra aver conosciuto quello scetticismo che ha dovuto fronteggiare a lungo lo studio della service innovation, prima di veder riconosciuta la sua legittimità come area di ricerca. L'obiettivo del lavoro è quindi dimostrare la natura multidimensionale dell’innovazione creativa ed esplorare le determinanti dei processi innovativi. Che cosa si intende per innovazione in un’impresa creativa e come si genera? Come si trasforma la creatività individuale in creatività organizzativa? Come e attraverso quali meccanismi si at- tinge a fonti esterne di conoscenza? Come si adoperano le reti di collaborazione per alimentare i processi creativi? Quale ruolo gioca l’atmosfera creativa per favorire l’innovazione? Il caso scelto per un fine tuning delle ipotesi e delle domande di ricerca, nonché per presentare un modello concettuale a due stadi, è quello di Mad Entertainment, una giovane casa di produzione cinematografica, una «bottega artigiana», come amano spiegare i suoi fondatori, diventata nota con il suo primo lungometraggio di animazione L’arte della felicità, vincitore agli European Film Awards nel 2014 nella categoria degli animated feature film, e riconosciuta come miglior studio europeo di animazione a Cartoon on the Bay.
L’arte della creatività. Le determinanti dell’innovazione in una piccola factory di animazione: il caso Mad / Izzo, Francesco; Masiello, Barbara. - In: ECONOMIA DEI SERVIZI. - ISSN 1970-4860. - 2:(2015), pp. 125-152.
L’arte della creatività. Le determinanti dell’innovazione in una piccola factory di animazione: il caso Mad
IZZO, Francesco;
2015
Abstract
L’industria creativa è diventata negli ultimi anni una delle aree di maggior interesse nel campo degli studi di economia e di management, oltre a conquistare uno spazio centrale nella discussione politica. Come confermano le prime analisi comparate, le attività di produzione culturale e creativa ricoprono un ruolo sempre più rilevante all’interno del si- stema economico di un paese, di una regione, di una città. I governi di molti paesi europei, nel Regno Unito come in Danimarca, in Francia come nei Paesi Bassi, hanno definito modelli di intervento e meccanismi di policy volti a rafforzare l’economia creativa, nella convinzione dell’impulso decisivo che essa è in grado di fornire alla crescita economica, allo sviluppo dell’occupazione, alla competitività. Tuttavia, uno dei temi fondamentali – le strategie di innovazione e i processi innovativi nelle imprese creative – è rimasto a lungo nell’ombra e sembra aver conosciuto quello scetticismo che ha dovuto fronteggiare a lungo lo studio della service innovation, prima di veder riconosciuta la sua legittimità come area di ricerca. L'obiettivo del lavoro è quindi dimostrare la natura multidimensionale dell’innovazione creativa ed esplorare le determinanti dei processi innovativi. Che cosa si intende per innovazione in un’impresa creativa e come si genera? Come si trasforma la creatività individuale in creatività organizzativa? Come e attraverso quali meccanismi si at- tinge a fonti esterne di conoscenza? Come si adoperano le reti di collaborazione per alimentare i processi creativi? Quale ruolo gioca l’atmosfera creativa per favorire l’innovazione? Il caso scelto per un fine tuning delle ipotesi e delle domande di ricerca, nonché per presentare un modello concettuale a due stadi, è quello di Mad Entertainment, una giovane casa di produzione cinematografica, una «bottega artigiana», come amano spiegare i suoi fondatori, diventata nota con il suo primo lungometraggio di animazione L’arte della felicità, vincitore agli European Film Awards nel 2014 nella categoria degli animated feature film, e riconosciuta come miglior studio europeo di animazione a Cartoon on the Bay.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.