SULL’EUROCENTRISMO DELLA «SOCIOLOGIA STORICA» DI MAX WEBER, A PARTIRE DA UN RECENTE LIBRO DI SIMON SUSEN. Il saggio discute alcune delle tesi sostenute nella monografia di Simon Susen Sociology in the Twenty-First Century. Trends, Debates and Challenges (2020) al fine di determinare se e in che senso si può affermare che le indagini sociologiche di Max Weber siano latrici, in maniera più o meno consapevole, di un bias eurocentrico come ritengono le correnti del pensiero sociologico post-coloniale e de-coloniale cui Susen fa riferimento. Giunge così in primo piano, attraverso alcune significative esemplificazioni, il modo in cui Weber indaga la genesi del mondo occidentale moderno e delle sue caratteristiche peculiari. Viene anche preso in esame un testo weberiano, cui Susen stesso fa riferimento, che risale presumibilmente al 1910 (ossia alla più antica fase di stesura di Wirtschaft und Gesellschaft) e che i curatori dell’edizione critica hanno intitolato Machtprestige und Nationalgefühl. Esso consente difatti di verificare in maniera molto diretta come Weber non fosse solo consapevole del ruolo che la “logica dell’impero” ha giocato, da molti punti di vista, nel processo di formazione dell’Europa moderna, ma anche conscio della rinnovata rilevanza dell’imperialismo colonialista nei decenni nei quali egli si è trovato a vivere e che avrebbero condotto, di lì a pochissimo, le grandi potenze nazionali europee allo scontro diretto per il dominio mondiale.
Sull’eurocentrismo della «sociologia storica» di Max Weber, a partire da un recente libro di Simon Susen / Massimilla, E.. - In: ARCHIVIO DI STORIA DELLA CULTURA. - ISSN 1124-0059. - XXXVII:(2024), pp. 323-352.
Sull’eurocentrismo della «sociologia storica» di Max Weber, a partire da un recente libro di Simon Susen
E. Massimilla
2024
Abstract
SULL’EUROCENTRISMO DELLA «SOCIOLOGIA STORICA» DI MAX WEBER, A PARTIRE DA UN RECENTE LIBRO DI SIMON SUSEN. Il saggio discute alcune delle tesi sostenute nella monografia di Simon Susen Sociology in the Twenty-First Century. Trends, Debates and Challenges (2020) al fine di determinare se e in che senso si può affermare che le indagini sociologiche di Max Weber siano latrici, in maniera più o meno consapevole, di un bias eurocentrico come ritengono le correnti del pensiero sociologico post-coloniale e de-coloniale cui Susen fa riferimento. Giunge così in primo piano, attraverso alcune significative esemplificazioni, il modo in cui Weber indaga la genesi del mondo occidentale moderno e delle sue caratteristiche peculiari. Viene anche preso in esame un testo weberiano, cui Susen stesso fa riferimento, che risale presumibilmente al 1910 (ossia alla più antica fase di stesura di Wirtschaft und Gesellschaft) e che i curatori dell’edizione critica hanno intitolato Machtprestige und Nationalgefühl. Esso consente difatti di verificare in maniera molto diretta come Weber non fosse solo consapevole del ruolo che la “logica dell’impero” ha giocato, da molti punti di vista, nel processo di formazione dell’Europa moderna, ma anche conscio della rinnovata rilevanza dell’imperialismo colonialista nei decenni nei quali egli si è trovato a vivere e che avrebbero condotto, di lì a pochissimo, le grandi potenze nazionali europee allo scontro diretto per il dominio mondiale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Sull’eurocentrismo della «sociologia storica» di Max Weber2024 pdf.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
469.61 kB
Formato
Adobe PDF
|
469.61 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.